Io non lo so – ci vorrebbe uno psicologo, un antropologo, un sociologo, io non lo so.
Io non lo so, dicevo, se con la fiducia negli altri ci si nasce e poi a volte la si perde o se nasciamo diffidenti e poi iniziamo a fidarci di qualcuno.
Io credo di esserci nata ma di averla anche un po’ educata – la fiducia, intendo – sforzandomi un po’ quando mi fidavo di meno.
Poi ci sta, ci sono persone che ci ispirano fiducia a pelle fin dal primo istante, altre che la fiducia se la devono guadagnare duramente e altri che per quanto non abbiano fatto nulla di male non ispirano fiducia neanche un po’. Ma tutti sbagliano o possono sbagliare.
E poi ci sta che dopo grandi delusioni la fiducia sia difficile a ristabilirsi sia nei confronti di chi ci ha deluso – può essere quasi impossibile – sia nei confronti degli altri. Penalizziamo gli altri e forse un po’ penalizziamo anche noi, ma se può essere difficile fidarsi lo è ancora di più fidarci di nuovo. Non ci possiamo fare molto.
Io non lo so, ma so che se è brutto, bruttissimo essere delusi da qualcuno a cui teniamo, è bello, bellissimo avere qualcuno di cui ci fidiamo, con cui condividere pensieri, tristezze, paure e gioie. Bello bellissimo. E forse quel qualcuno un giorno ci deluderà o noi deluderemo lui – perché ci dimentichiamo che potremmo sempre essere anche dall’altra parte – ma secondo me ne vale la pena. Per i bei momenti insieme, ne vale la pena.
L’arrocco del riccio, 1 agosto 2018
Penso che dipenda molto da ciò che viviamo nella nostra infanzia.
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